La gravidanza porta con sé molti cambiamenti, sia fisici che emotivi.

Oggi mi voglio soffermare su una parte corporea molto delicata per noi donne: il seno.

Il seno rappresenta il carattere sessuale, ovvero la femminilità e la seduzione: ha talmente diversi aspetti simbolici e metaforici che lo rende capace di condizionare la cultura e la psicologia del mondo sia femminile che maschile.

Moltissime donne, già a partire dall’adolescenza, non hanno un buon rapporto con il proprio seno: troppo.

Piccolo, troppo grosso, troppo o poco…!! Così da creare il più delle volte vere e proprie forme di disagio che spesso fanno ricorrere alla chirurgia estetica.

Detto questo, indovinate in che parte del corpo avviene uno dei primi cambiamenti legati alla gravidanza???

Il bombardamento ormonale, in particolar modo causato dall’ormone prolattina e dall’ormone lattogeno placentare, colpisce le mammelle che, generalmente, aumentano di volume, diventano più turgide, spesso dolenti, e più sensibili e, inoltre, l’aureola diventa più scura e si evidenziano i vasi sanguigni del sottocute.

Tutto questo non è facile per molte donne!

Un po’ di anatomia…

La ghiandola mammaria è formata da cute, grasso, strutture ghiandolari per la produzione e trasporto di latte e tessuto connettivo che fa da sostegno.

La struttura ghiandolare è formata da lobi; ogni lobo è formato da lobuli che producono latte, il quale viene trasportato verso il capezzolo dai dotti.

Il capezzolo è circondato dall’areola, nella quale troviamo ghiandole sebacee dette di Montgomery.

Con il proseguire della gravidanza, le mammelle si preparano al loro compito: nutrire il neonato.

Già in gravidanza, infatti, inizia la produzione di colostro che in alcune donne può fuoriuscire dal capezzolo e le ghiandole del Montgomery secernono una sostanza capace di preparare e proteggere il capezzolo stesso.

La grandezza del seno e l’ intensità dei cambiamenti delle mammelle non determinano il successo o l’insuccesso dell’allattamento al seno, bensì un precoce e corretto attacco del neonato, così come non è necessario preparare in alcun modo il capezzolo in gravidanza.